Troppo brillanti erano i nostri cieli, troppo lontana laggiù,

troppo fragile la loro eterea sostanza;

troppo splendida e improvvisa,

la nostra luce non poteva trattenersi;

le radici non erano abbastanza profonde.

(Sri Aurobindo. Una fatica di Dio)



Introduzione

Le persone affrontano la disciplina Kriya per le proprie motivazioni, avendo un'idea vaga della sua natura e scopo. Proseguendo con la pratica, cercano di perfezionare il loro approccio con varie letture, sia legate alla reale natura del Kriya sia legate all'esoterismo, al pensiero New Age e alla medicina alternativa.

Io sono uno tra migliaia di persone che possiedono un grande entusiasmo per il Kriya Yoga. Essendo frustrato con polemiche tra diverse scuole di Kriya – che rivelano impietosamente come il Kriya venga insegnato con molte deformazioni e omissioni – ho creato questo sito web dove condivido tutto quello che conosco su questo argomento. Lo scopo è quello di risparmiare ad altri ricercatori tempo, delusioni, fastidi e frustrazioni.

Per potersi giovare di questo libro, uno deve possedere la qualità dell'autodidatta. Senza di essa, uno può ricevere tutto il migliore materiale didattico sul Kriya nonché una iniziazione personale da parte di un rinomato Kriya Acharya, tuttavia abbandonerà ogni cosa entro pochi mesi.

La mia decisione di condividere la mia conoscenza del Kriya mi ha portato ad interagire con molte persone. Ciò ha regalato più intensità alla mia pratica. Ho ricevuto lo stimolo per approfondire la mia conoscenza del Kriya e arricchire continuamente il libro.

Quello che mi stupisce è il fatto che alcune persone mi scrivano dopo aver sfogliato rapidamente una o due pagine del libro. Mi pongono delle domande a cui ho già fornito precise risposte nel libro, accompagnate da informazioni e opinioni su temi a cui ho dedicato varie pagine. L'elenco seguente di domande con relative risposte (FAQ) è ideato per rispondere alle domande più immediate e urgenti che nascono spontaneamente e chi si è imbattuto in questo sito web.

Chi sei e a chi è rivolto il libro?

Sono una persona che ama il Kriya Yoga: praticarlo e portare avanti una ricerca approfondita in questo campo è la ragione della mia vita. Non sono legato ad alcun credo in particolare. Non attribuisco all'idea di Dio alcuna suggestione antropomorfica. Concepisco Dio come l'Intelligenza che sostiene l'universo e il Kriya come un mezzo molto buono per entrare in sintonia con questa Realtà.

Ho scelto di tenere il mio sito libero da riferimenti a qualsiasi religione in particolare. Non mi piacciono le affermazioni secondo cui il Kriya è il percorso più elevato di tutti – la strada aerea verso la realizzazione del Sè, ecc. Tali frasi incoraggiano aspettative egoistiche. Naturalmente considero il Kriya Yoga estremamente efficace – altrimenti non lo praticherei. Non credo che esso sia una rivelazione Divina ad un particolare uomo, ma una mescolanza armoniosa di vari strumenti di introspezione mistica scoperti da molti ricercatori attraverso i secoli. Credo che il Kriya non sia proprietà esclusiva di Lahiri Mahasaya. Secondo me egli prese in considerazione procedure provenienti da altri ben noti percorsi mistici; è prezioso perché è completo, diretto, non contiene inutili fronzoli. Questo sito è stato concepito come sofferta reazione alle correnti restrizioni sulla diffusione del Kriya e alle varie semplificazioni di esso. Sfortunatamente la tendenza a semplificare il Kriya lo ha fatto diventare talvolta una banalità che si può comunicare con poche parole. Questa tendenza, come la richiesta ossessiva di segretezza, è qualcosa di assurdo.

Non sono una persona che vuole creare un scuola di Kriya. Avendo in passato ricevuto il permesso di insegnarlo, so bene a quanti grattacapi vada incontro chi lo insegna e con quante debolezze mentali debba confrontarsi. Quando mi capita di spiegare qualcosa a qualcuno evito di darmi un tono solenne. La stessa idea di recitare la sceneggiata della cerimonia di iniziazione mi fa rabbrividire in quanto la considero adatta a cose magiche, esoteriche, occulte, non al Kriya. È proprio perché sento l'enormità del valore e della bellezza del Kriya, che preferisco, come scenario alla sua trasmissione, l'atmosfera di un tranquillo colloquio tra due ricercatori, meglio se in un ambiente naturale dove i giochi della mente umana abbiano poca presa.

Il libro verrà letto, o sfogliato velocemente, anche da persone che nulla conoscono del Kriya ma è particolarmente dedicato a coloro che sono "ex" di molte cose. Principalmente sono ex-membri di organizzazioni (da cui hanno imparato l'abitudine alla pratica regolare del Kriya) ed ex-discepoli di "guru itineranti" (dal cui cattivo esempio hanno imparato quanto sia imperdonabile l'errore di credere che la sorgente del proprio bene interiore potesse prosperare solo stando vicino a certi esseri umani nelle cui mani avevano posto le chiavi della direzione spirituale). Il libro è anche scritto per ex-collezionisti di pratiche scovate in libri esoterici, ma che hanno compreso che l'unica cosa che merita esplorata e vissuta è un sentiero mistico ''pulito'' che nulla ha a che vedere con l'arte illusoria di espandere i potenziali della mente. Questi ricercatori non accettano che qualche drastica semplificazione del Kriya sia spacciata per una procedura originale. In qualche modo hanno respirato l'aria dell'onestà e non sono più capaci di rinunciarvi.


Come mai ti sei deciso a scrivere e mettere in rete un libro in cui sono spiegate le tecniche del Kriya, violando così la richiesta di segretezza?

Nel caso in cui una scuola di Kriya o un Acharya (insegnante) invochino la segretezza, ciò si può capire – senza segretezza sarebbero minate le stesse basi del loro sostentamento. Ma che i kriyaban la invochino appare alquanto strano. Eppure ciò accade, in maniera insistente, isterica a volte. Coloro che invocano la segretezza possono già conoscere il Kriya, completamente o in parte. Non so se si rendono conto di quanto strana sia la loro posizione e di quanto assurde siano le ragioni che essi invocano a sostegno della loro posizione.

La decisione di violare la richiesta di segretezza fu di sicuro la più difficile della mia vita, non fu presa alla leggera. Spesso penso che se qui in occidente ci fosse un onesto insegnate di Kriya, o un'organizzazione, dove uno potesse imparare tutti gli aspetti del Kriya come in una Università – dove andare e non essere maltrattato o deviato verso l'adorazione del Guru, in altre parole catturato nella rete di una nuova setta – chiuderei immediatamente questo sito.

Il libro è stato scritto – e difeso da vari attacchi – a causa di una sofferenza che continuamente si rinnova; poiché, lasciatemelo dire, la situazione odierna di diffusione del Kriya fa veramente pena. A coloro che onestamente vogliono sapere qualcosa di più sulle ragioni della mia scelta, ricordo che esse sono date nella prima parte del libro (specialmente il capitolo 5.)

La sintesi è la seguente:

[a] Le organizzazioni affermano che la segretezza aiuta ''a mantenere la purezza degli insegnamenti.'' I kriyaban hanno imparato a loro spese che sarebbe più corretto affermare, ''a mantenere la purezza delle modificazioni!'' Le semplificazioni sono presentate come degli ottimi accorgimenti per il nostro bene; e forse lo sono, tuttavia io preferisco il Kriya completo. Non smetto di sognare una onesta scuola di Kriya che insegni il vero Kechari Mudra, il Navi Kriya eccetera. Se una scuola afferma di esistere sono per mantenere gli insegnamenti puri attraverso i secoli, noi vogliamo che essa mantenga le sue promesse con un alto grado di perfezione dal punto di vista didattico. Al momento presente questa scuola ideale non esiste.

[b] Guru itineranti si muovono intorno insegnando in modo affrettato, superficiale. Normalmente vivono da signori, circondati da persone che soddisfano le loro necessità e anche i capricci nella speranza di ottenere le briciole dei loro ''segreti.''

Condividendo qui i dettagli del Kriya originale non stiamo disturbando l'attività degli onesti Kriya Acharya – ci sarà sempre bisogno di buoni insegnanti, essi verranno ricercati in qualsiasi campo dove delle competenze pratiche vanno trasmesse.

[c] Infine affrontiamo un fatto triste. Dai vecchi praticanti di Kriya in India – i quali affermano, tutti soddisfatti, di aver ricevuto la vera iniziazione – invece di una offerta di aiuto, giunge il tragico verdetto secondo cui non abbiamo alcuna possibilità di ricevere l'autentico Kriya. Coloro che stanno leggendo queste righe potrebbero aver notato che spesso la richiesta di segretezza appare come un dogma cieco, insensibile alle sofferenze di molti ricercatori. Ho incontrato le sarcastiche espressioni di alcuni relitti umani che affermavano di aver avuto accesso al Kriya originale. Non solo erano riservati ed esclusivi ma sadici. Affermavano che il vero Kriya non può essere più appreso in quanto ciscun lignaggio genuino di discepli di Lahiri Mahasaya si era ormai estinto. Ebbi l'impressione che la meschina idea di possedere tale segreto esclusivo, definitivamente inaccessible ad altri studenti, fosse l'unica cosa a tenere insieme i pezzi della loro mente scombussolata, mascherando con un apparente stato di avanzamento spirituale quel nulla che essi erano.

Il Kriya è un insieme di mezzi introspettivi presi da diverse grandi tradizioni mistiche. È assurdo accettare che esso appartenga a tali persone.

In conclusione, siccome non riesco a trovare altri benefici della segretezza se non nella conseguenza che il provare un piacere nel possedere qualcosa di esclusivo possa raggiungere l'apice supremo, condivido tutte le mie informazioni con altri ricercatori. Capisco la perplessità di qualcuno, ma spero che comprendano che non avevo altra scelta.


Non pensi che coloro che leggono le tecniche Kriya in internet e le sperimentano senza la dovuta sorveglianza possano incorrere in qualche pericolo?

Stai praticando il Kriya con buoni risultati? Allora come mai questa preoccupazione? Non voglio pensare che nel tuo cuore tu consideri te stesso superiore agli altri. Se hai buoni risultati, altre persone possono avere lo stesso.

È forse la tua una reazione alla pubblicità non equilibrata relativa ad esso? Dal miraggio che il Kriya sia un rimedio estremamente potente per qualsiasi cosa, nasce forse il sospetto che esso non sia scevro di spiacevoli effetti collaterali?

Il Kriya è così dolce, così consolante. Meglio dire che il Kriya è valido, buono, genuino... come qualsiasi sentiero mistico genuino. Ti prego di riflettere onestamente. Ogni pratica mistica può, teoricamente, contribuire a produrre una ferita a qualcuno – se essa è vissuta entro una vita non equilibrata! Spesso lo stimolo a seguire un sentiero mistico può essere originato da un desiderio di evitare di fronteggiare la battaglie della vita.

Vuoi mettere in discussione la figura del Guru?

Quando mi trovo davanti a delle persone che continuano a ripetere in tono adirato i loro condizionamenti sul concetto di Guru (…la vera iniziazione nel Kriya implica la presenza di un Maestro autorizzato e le sue benedizioni… l’iniziazione implica un invisibile processo di purificazione, il portare il corpo pranico del discepolo ad un più elevato tasso vibratorio... il muovere l’energia spirituale dal corpo del Guru al corpo del ricercatore… mostrando la luce nel Kutastha e compagnia bella) affermo in modo calmo (parlando più che altro a me stesso perché loro non ascoltano) che il loro è un concetto folcloristico, fantasioso e fondamentalmente falso. Tale mito è stato costruito per imbambolare uno, per incoraggiare la sua attitudine a comportarsi come uno schiavo ai piedi di un briccone che recita la parte del santo. Il concetto di Guru va esaminato in modo più profondo.

Il concetto Junghiano di Inconscio Collettivo spiega il trasferimento di profonde esperienze spirituali. Gli strati più profondi della nostra mente inconscia sono collegati con tutta l'umanità. Di conseguenza la condizione mentale di altre persone può alterare letteralmente i nostri processi mentali. In tal modo, un particolare individuo può realmente "trascinarci in avanti", verso lo Spirito. Ma questo avviene solo quando si è stabilito un legame di affetto disinteressato. Tutti sappiamo che tale rapporto si crea raramente. Di certo non è creato dall'aver semplicemente preso parte a una cerimonia di iniziazione al Kriya.

Cosa pensi della figura di Babaji?

Il problema sull'esistenza e ruolo di Babaji è una vera e propria sfida. Ora, siccome poteri ed età leggendarie sono state attribuite a Babaji dai discepoli di Lahiri Mahasaya, e da storie supplementari non confermate questo ha portato molti a dubitare la sua esistenza. Mettiamo da parte certa letteratura che pone Babaji in contesti che non sono l'Himalaya, così come varie storie di recenti incontri con Lui. Sappiamo che ci sono molti Babajis con relativi movimenti a carattere settario...

Credo che ci deve essere qualche cosa di vero nella storia del Babaji di Lahiri Mahasaya. Secondo me, è inconcepibile che L. M. abbia mentito o scritto delle sciocchezze nei suoi diari. Possiamo tranquillamente accettare che Babaji è esistito ed ha avuto un importante ruolo nella diffusione del Kriya. Perché non credere che circa nel 1861, quando L. M., nel suo lavoro, fu assegnato a Ranikhet, incontrò un santo? È plausibile che questo santo disse a L. M. che lui era il suo Guru dal passato. Sono pronto cambiare la mia opinione se riceverò informazioni più fondate; per ora posso solo avanzare due ipotesi:

[a] Sappiamo che L.M. scrisse nei suoi diari che Mahavatar Babaji fu Krishna. Perciò Babaji potrebbe essere la visione interna di Krishna. Il Signore Krishna illuminò L.M. sul significato e scopo della sua missione e gli ricordò qualcosa che già aveva conosciuto e praticato nelle vite precedenti. Il Kriya non fu perciò un nuovo insegnamento ma un ricordo. Krishna rimase sempre presente nell'Occhio Interiore di L.M guidandolo a sviluppare il suo sistema di Kriya Yoga facile da praticare in modo che gli elevati principi del percorso spirituale avrebbero potuto essere seguiti anche dai capofamiglia.

[b] Babaji potrebbe essere uno fra altri Maestri altamente evoluti che guidano il destino dell'umanità attraverso i secoli. Questa grande anima fece comprendere a L.M. che il Pranayama, praticato costantemente con certe modalità, contiene la possibilità per l'uomo di liberarsi da Maya ed ha il potenziale per rivelare delle possibilità finora insperate mentre si esiste in un corpo umano. L.M. imparò così a considerare in una luce nuiva quelle pratiche Yoga che già conosceva dall'infanzia. Possiamo credere che egli sviluppò continuamente quello che ricevette da Babaji, raffinandolo in quattro livelli – egli non avrebbe potuto continuare a lavorare su un insieme di tecniche se questo fosse già completo.

Perché ci sono tante modifiche nel campo del Kriya?

Cerchiamo di capire quello che accadde ai tempi di Lahiri Mahasaya. Egli era un uomo estremamente abile nell'arte della meditazione, tanto bravo che per noi è arduo concepirlo. Fu davvero uno sperimentatore e un didatta impareggiabile. Alcune varianti del Kriya, sulla cui bontà stiamo ancora baruffando oggi, ebbero origine da lui stesso! Come il grande mistico Kabir, il suo insegnamento fu la fusione di grandi tradizioni: lo Hatha yoga tantrico (Pranayama, vari Mudra, la percezione della realtà Omkar), l'Alchimia interiore dell'antica Cina (aspetti sottili del Pranayama, Navi Kriya, Pranayama con respirazione interna) e le pratiche più elevate dei Sufi come il Dhikr (che nella terminologia di Lahiri divenne il Thokar.) Verso gli ultimi anni della sua vita egli scoprì e spiegò le tecniche basate sul movimento Tribhangamurari.
Come abbiamo sopra affermato, possiamo supporre che egli ricevette da Babaji solo dei principi generali che sviluppò poi gradatamente e che attuò con l'uso di tecniche che già conosceva e che imparò a considerare in una luce nuova. È perfettamente spiegabile come mai oggi esistano diverse scuole che presentano diversi metodi per realizzare le stesse mete. L'importante è concentrarsi su questi fini e resistere a qualsivoglia tendenza a sostituirli con quelle del mondo New Age o esoterico.

Quali sono gli effetti della pratica del Kriya?

La prima cosa da chiedersi è come mai questa domanda viene posta.
Posso rispondere che il Kriya non è diverso da qualsivoglia sentiero spirituale; gli effetti sono gli stessi. Per "sentiero spirituale" intendo una disciplina costituita da procedure di introspezione e contemplazione (pura preghiera o unita al controllo del respiro... concentrazione su particolari rivelazioni interiori..) come quelle che fiorirono lungo i secoli attorno alle grandi religioni. Gli effetti sono la pace interiore (o, come diceva Lahiri Mahasaya, la vera Tranquillità) e quel conforto interiore, quell'intima felicità che nessun'altra cosa al mondo potrebbe dare. Chi pratica il Kriya, e dirigerà l'ardore del suo cuore verso di esso li sperimenterà. Personalmente trovo che il Kriya sia come un amplificatore: uno riceve da esso, ingrandito e potenziato, quello che vibrava esilmente nella sua coscienza già sin all'inizio. Se uno ci mette i suoi dubbi e la sua diffidenza, non vi troverà che lacerazioni grandi come voragini. Molti arrivano al Kriya perché altri li hanno spinti a praticarlo; forse sono incoraggiati da innocenti illusioni. Questo non è sbagliato, è umano. Uno può cominciare il Kriya per un motivo banale e poi scoprire la sua vasta azione su tutti gli aspetti del proprio essere. Quello che è importante è non rimanere legato ad illusioni; lasciatele perdere e fate sì che il vostro essere subisca l'azione del Kriya.

Infine, può accadere che alcuni pongono la seguente domanda: visto che molti insegnanti di Kriya hanno dato cattivo esempio di condotta, forse che loro stessi non praticano il Kriya? La risposta è sì: lo si può dedurre facilmente non appena aprono bocca.

Per quanto riguarda il Kechari, è corretto intervenire sul frenulo con la chirurgia laser? Forse, ai tempi di Lahiri Mahasaya, il taglio del frenulo era troppo rischioso e provocava perdita di sangue, ma potrebbe essere una pratica sicura.

Questa è una domanda difficile: non posso e non voglio parlare per sentito dire ma per esperienza diretta. Tra i tanti amici che praticavano il Kriya uno solo non riuscì ad ottenere il Kechari Mudra. In passato, in un attimo di disperazione tentò di risolvere il problema da solo e si procurò una dolorosa ferita che poi si rimarginò dopo pochi giorni, rendendo il suo intervento del tutto inutile. Affrontare un’operazione chirurgica, non è difficile oggi, giacché tale intervento è affrontato da parte di bambini che hanno, a causa del frenulo della lingua, difficoltà nel succhiare il latte o difetti di pronuncia.

Ovviamente tutta la faccenda segue un iter obbligatorio: medico di base o pediatra, logopedista e, solo alla fine, il consulto col chirurgo. Nessun chirurgo opererebbe un adulto se questo indicasse come ragione della sua richiesta il desiderio di ottenere il Kechari Mudra! Ma tutto questo è ovvio.

Quello che voglio qui dire è che molti parlano di questo problema ignorando di non averne per niente bisogno. Prima di porsi il problema del taglio del frenulo bisogna essere sicuri che la lingua non riesca in nessun modo a toccare né l’ugola né la parete dietro. La base della lingua può essere spinta in dentro con le dita: se la punta della lingua, tenuta leggermente rivolta in dietro, tocca l’ugola, questo significa che ben presto si potrà ottenere il Kechari. Praticando con pazienza il Talabya Kriya, la lingua si può allungare un po' di più. Col tempo si potranno togliere l'aiuto delle dita, e accadrà che la lingua rimarrà come "intrappolata" in quella posizione e il palato molle agirà come una fascetta elastica, che sosterrà la lingua, impedendole di scivolare fuori e ritornare nella posizione normale. Mantenendo la lingua in questa posizione, il palato molle si dilaterà. Questo è il segreto. Invece di considerare tutta la questione del Kechari come dipendente solo dal frenulo, si dovrebbe considerare la possibilità di allentare in tal modo il palato molle.

È necessario praticare i Kriya superiori?

Il momento in cui vi confrontate con i Kriya superiori è critico, specialmente se vi attendete un po’ troppo da essi, pregustando un aumento, oltre ogni limite, dello stato di pace e di gioia cui le tecniche del Primo Kriya vi hanno abituato. Sfortunatamente, introducendo i Kriya superiori nella routine, può accaderci di perdere tali stati. Se non siete pronti ad afferrare tale monito e continuate testardamente a praticarli, potete anche perdere tutto l'entusiasmo che vi ha portati verso il sentiero Kriya – e questa sarebbe la fine della vostra avventura spirituale!

Qualsiasi seduta di meditazione dovrebbe contenere due fasi distinte; la seconda delle quali, in particolare, non può essere soppressa o sacrificata per lasciare spazio ai Kriya Superiori. Dopo una prima parte in cui si compie una certa azione interiore, anche di grande intensità (Pranayama, Navi, Thokar...), ci deve essere una seconda in cui vi tuttate profondamente nelle percezioni interiori. Questa fase principalmente passiva (anche se pienamente cosciente) è di solito chiamata Pranayama mentale: nessun Kriya superiore dovrebbe eliminare o abbreviare questa fase! Dovrete avere tutto il tempo per invitare il vostro ego, le vostre ossessioni a farsi in disparte e lasciare che la realtà Omkar colpisca profondamente le corde più intime della vostra sensibilità.
Non si tratta semplicemente di lasciar passare dieci o venti minuti, affinchè il vostro sistema psico fisico assorba gli effetti della prima parte. Dovete avere l'umiltà di riconoscere che anche se avete praticato tecniche con nomi altisonanti, e anche se avete vissuto una grande eccitazione, il vostro sforzo non vale nulla se non è seguito dal risveglio di una acuta sensibilità: dovete, a tutti gli effetti, fare uno sforzo ulteriore ed entrare nel tempio interiore. Avendo presente le lettere dei discepoli a Lahiri, in cui ci sono routine che presentano la coesistenza di tantissime tecniche con numeri incredibili di ripetizioni ci convinciamo che tali routine non sono per noi. Penso che un lungo Pranayama mentale dovrebbe essere sempre la parte regale della routine, da non sacrificarsi per nessun motivo. Solo con tale cautela, i Kriya superiori, invece di scombinare l’equilibrio della vostra routine, vi aggiungeranno inesauribile bellezza.